October 9, 2025, 6:30 PM
Quel che resta degli uomini

presentazione del libro
Manolo Farci, in dialogo con Rossella Ghigi, docente di Sociologia presso l'Università di Bologna, presenta il suo libro Quel che resta degli uomini (Ed. Nottetempo, 2025) in uscita il 10 ottobre 2025.
L'ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti.
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Banchetto libri e firmacopie a cura di La confraternita dell’uva – Libreria indipendente.
L’incontro si inserisce nel programma di anteprime «Aspettando Maschile Plurale Fest», un calendario di appuntamenti nell’attesa della seconda edizione del festival su questioni di genere e nuovi modelli di maschilità, sempre in dialogo con i femminismi, in programma alle Serre dal 22 al 26 ottobre 2025.
IL LIBRO
Una nuova ondata di crisi sta attraversando l’universo maschile. Dalle difficoltà scolastiche alla fuga dal lavoro, dall’analfabetismo emotivo all’isolamento digitale, i segnali di disagio e disorientamento si moltiplicano. I giovani uomini appaiono sempre più impreparati ad affrontare un mondo diverso da quello dei loro padri.
La questione maschile, tuttavia, non è solo un fenomeno sociale e psicologico. Sta diventando terreno di una battaglia culturale e politica. Da un lato le forze conservatrici offrono facili risposte nostalgiche, promettendo il ritorno a una virilità perduta. Dall’altro i progressisti, pur criticando i modelli patriarcali, non riescono a proporre alternative costruttive e rischiano di lasciare un vuoto pronto per essere riempito da narrazioni regressive e potenzialmente dannose. In questo contesto emergono fenomeni come la manosphere – vasto ecosistema di comunità digitali dove antifemminismo e misoginia circolano liberi da filtri – e figure come Andrew Tate, che promuovono modelli di “mascolinità ipertrofica” e narrazioni che trasformano il disagio individuale in rancore collettivo.
La questione maschile, tuttavia, non è solo un fenomeno sociale e psicologico. Sta diventando terreno di una battaglia culturale e politica. Da un lato le forze conservatrici offrono facili risposte nostalgiche, promettendo il ritorno a una virilità perduta. Dall’altro i progressisti, pur criticando i modelli patriarcali, non riescono a proporre alternative costruttive e rischiano di lasciare un vuoto pronto per essere riempito da narrazioni regressive e potenzialmente dannose. In questo contesto emergono fenomeni come la manosphere – vasto ecosistema di comunità digitali dove antifemminismo e misoginia circolano liberi da filtri – e figure come Andrew Tate, che promuovono modelli di “mascolinità ipertrofica” e narrazioni che trasformano il disagio individuale in rancore collettivo.
Quel che resta degli uomini rifiuta sia l’idealizzazione di modelli virili obsoleti, sia la tendenza a sminuire i problemi dei maschi come meri lamenti da privilegiati. Aiutare i ragazzi a scoprire cosa li muove, e ad accogliere la propria vulnerabilità, “può essere il primo passo per incrinare quel monolite di potere cementato dalla fratellanza che chiamiamo mascolinità”.
Manolo Farci insegna Studi culturali e di genere all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. La sua ricerca esplora i legami tra disagio maschile, costruzione dell’identità nei media digitali e radici culturali della violenza. Affianca l’attività accademica alla partecipazione a progetti scolastici, circoli giovanili e iniziative pubbliche di sensibilizzazione sulle questioni di genere. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul tema.